mercoledì 21 novembre 2012

Crusca e Treccani: I Guastatori Dell'Italiano

Crusca e Treccani fanno venire in mente un conferenziere che, mentre spiegava norme e regole della buona igiene corporale, si metteva le dita nel naso.
Vediamo perché.
Ero un sostenitore dell'Accademia della Crusca e ricevevo la pubblicazione "La Crusca per voi"; a più riprese avevo inviato soldi per tenere in vita la benemerita istituzione.
Credevo che l'Accademia fosse prestigioso e valido presidio a guardia della salute del nostro idioma; così ho pensato, fino al giorno in cui mi son visto recapitare messaggi dove il mio nome seguiva il mio cognome. Da non credere! La Crusca che scrive i cognomi prima dei nomi... come si nominavano, nel secolo scorso, i coscritti alla visita di leva militare: Rossi Mario, Bianchi Giuseppe...
Allo stesso modo si comporta l'Istituto Treccani: pubblica annunci sulla stampa e sul web dove invita i lettori ad acculturarsi coi suoi libri e, intanto, chiede di spedire adesioni in cartolina scrivendo i cognomi prima dei nomi.
Se questi sono i "cani da guardia" della lingua nostra, mi sembrano alquanto sdentati e inadatti alla bisogna.
Povera Crusca, povera Treccani!
Finanziamenti da parte dello Stato e dei cittadini? Speriamo proprio di no. Bisogna tagliargli i "viveri" affinché cessino di diffondere ignoranza.

mercoledì 14 novembre 2012

Sfondiamo Porte Aperte

Diciamo che:
1- La lingua, parlata e scritta, serve per comunicare.
2- La grammatica è il codice che prescrive le regole linguistiche delle trasmissioni interpersonali orali e scritte.
3- I codici grammaticali guidano la lingua verso il raggiungimento del massimo di efficacia comunicativa.
 Dato che questi tre enunciati sono lapalissianamente indiscutibili, risulta chiaro che chi chiama una donna "il ministro", "il direttore", "l'avvocato" trasmette una comunciazione falsa.
Chi dice "il ministro Cancellieri" nomina una persona di sesso maschile; se poi Cancellieri è donna, vuol dire che la dizione è sbagliata e chi l'ha trasmessa ha detto il falso.
I mass media italiani sono farciti di questi incredibili qui pro quo. Perchè?
Da tempo, osservando i comportamenti linguistici degli italiani, abbiamo potuto evidenziare soprattutto due modi di risolvere il passaggio dei nomi o sostantivi maschili verso il femminile.
Moltissimi parlanti e scriventi, invece di applicare semplicemente le regole grammaticali, si avventurano nei seguenti due vicoli ciechi.
1- Si rifiutano di fare il femminile con la "a" finale al posto della "o".
Per esempio:
avvocato ---> avvocata
maresciallo ---> marescialla
meccanico ---> meccanica
2- Ricorrono alla finale in "ssa" come se questa soluzione fosse il toccasana universale.
La proliferazione dei femminili in "ssa" denuncia una "quasi ossessione" degli italiani.
Per esempio:
vigilessa anzichè vigile
soldatessa anzichè soldata
diavolessa anzichè diavola

Ambizione di chi scrive queste note è quella di aiutare i connazionali a non complicarsi la vita quando parlano o scrivono.
Segnatamente, quando si trovano davanti alla formazione del femminile.

martedì 30 ottobre 2012

Senza Preamboli

Senza preamboli: ci proponiamo di frenare la deriva della lingua italiana, parlata e scritta, che sembra inarrestabile soprattutto da quando le donne sono entrate massicciamente nelle professioni già occupate da soli maschi.
Senza premesse: diamo subito un elenco di parole incolonnate sotto le diciture "giusto" "sbagliato" riservandoci di motivare in seguito, grammatica alla mano, il perchè delle nostre indicazioni.

Maschile Femminite Giusto Femminile Sbagliato
Il vigile
Il presidente
L'avvocato
Il cancelliere
Il direttore
Il medico
Il notaio
Il consigliere
Il geometra
Il prefetto
Il poliziotto
L'architetto
Lo scienziato
Il filosofo
Il geografo
Il chirurgo
Il sindaco
La vigile
La presidente
L'avvocata
La cancelliera
La direttrice
La medica
La notaia
La consigliera
La geometra
La prefetta
La poliziotta
L' architetta
La scienziata
La filosofa
La geofrafa
La chirurga
La sindaca
La vigilessa
La presidentessa
L'avvocato
Il cancelliere
Il direttore
Il medico
Il notaio
Il consigliere
Il geometra
Il prefetto
La donna poliziotto
L'architetto
Lo scienziato
Il filosofo
Il geografo
Il chirurgo
Il sindaco
Gli esempi qui sopra annotati possono costituire un "pronto soccorso", dato che rappresentano l'inventario essenziale delle scorrettezze riscontrate sulla stampa e in tv negli ultimi tre giorni dell'ottobre 2012. Adesso vediamo di spiegare il motivo che ci ha spinto a proporre le correzioni di cui sopra. Il motivo è il più semplice e il meno misterioso che si possa immaginare: abbiamo dato un'occhiata alla grammatica italiana in uso nelle classi terze elementari!
Ecco qua.
Nomi di Genere Comune
Sono quei nomi o sostantivi che hanno un'unica forma per il maschile e per il femminile; essi si distinguono solo dall'articolo o dall'aggettivo che, eventualmente, li accompagni.
Per esempio.
Alcuni nomi in -e:
Il nipote
Il custode
Il consorte
Il parente
La nipote
La custode
La consorte
La parente

I nomi che corrispondono a forme sostantivate di participio presente:
Il cantante
Un insegnante
Un agente
Un amante
La cantante
Un'insegnante
Un'agente
Un'amante

I nomi in -ista e -cida:
Il giornalista
Il pianista
Il finalista
Un artista
Il suicida
Un omicida
La giornalista
La pianista
La finalista
Un'artista
La suicida
Un'omicida

Alcuni nomi in -a, quasi tutti di derivazione greca:
Il collega
Il pediatra
Un atleta
Un ipocrita
La collega
La pediatra
Un'atleta
Un'ipocrita